Habitat e Vegetazione


LA SUCCESSIONE ECOLOGICA

Dal punto di vista vegetazionale la Palude mostra la completa successione ecologica tra l’ambiente acquatico e quello boschivo, passando dall’acqua libera degli stagni e chiari sino a giungere alle formazioni boschive, in particolare le alnete, ossia i boschi igrofili a dominanza di ontano nero (Alnus glutinosa).  

Gran parte del nucleo umido dell’area ha l’aspetto di un vasto canneto, dominato dalla cannuccia di palude (Phragmites australis). In verità spesso l’elevata copertura di Phragmites australis maschera la presenza di altre specie come Carex elata, pianta dal portamento cespitoso che dà luogo a praterie con una tipica conformazione a “gobbe”.

Macchie di Salix cinerea punteggiano uniformemente l’area diversificando in modo suggestivo il paesaggio.
Molto localizzati, sopravvivono anche minuscoli lembi di sfagneta, cioè tappeti di un muschio, lo sfagno, sui quali crescono piante  ormai confinate in Europa a latitudini assai più settentrionali delle nostre, come la pianta carnivora Drosera rotundifolia e la delicata viola palustre (Viola palustris).

Lo sfagno, che molte volte passa inosservato anche per le sue ridotte dimensioni (10-40 cm), è una pianta quasi “eterna”: infatti, mentre l’apice cresce e si allunga, la parte basale muore e, subendo un lentissimo processo di disfacimento, si accumula nella massa di detriti organici che formerà la torba.

La diversità ambientale fa sì che anche il comparto floristico sia piuttosto diversificato, dalle più frequenti e cosmopolite specie degli ambienti umidi come la cannuccia di palude e la mazzasorda (Typha latifolia) a specie più rare come l’erba scopina (Hottonia palustris), una primulacea acquatica che ad anni alterni dà luogo a spettacolari fioriture nelle pozze dell’alneta lungo il sentiero natura.  Altre specie appariscenti sono l’iris palustre (Iris pseudacorus) dai grandi fiori gialli, e l’orchidea palustre (Orchis incarnata) confinata alla porzione meridionale della Brabbia.

Gli stagni sono caratterizzati dalle fioriture estive delle bianche ninfee (Nymphaea alba) e dei gialli nannuferi (Nuphar luteum). Ai margini i cespugli dell’ibisco (Ibiscus palustris) fanno capolino con il rosa intenso dei loro fiori.

Nei chiari dell’area di Riserva integrale è poi presente il fior di loto (Nelumbo nucifera), specie elegante che dà luogo a spettacolari fioriture nei mesi estivi, ma dannosa per l’ecosistema acquatico a causa della copertura fitta creata dalle enormi foglie.

Infine in autunno non si può non notare la comunissima fusaggine (Euonymus europaeus) dai caratteristici frutti rossastri e semi di un arancio sfavillante.

 

 

Intervista al naturalista Danilo Baratelli sul valore ambientale della Riserva Naturale Palude Brabbia

All’interno della Riserva è presente una decina di tipologie vegetazionali largamente distribuite che, procedendo dai corpi d’acqua verso l’esterno, sono suddivise in:

Bibliografia:

  • RISERVA  NATURALE  PALUDE  BRABBIA:  INDAGINE  FLORISTICO  VEGETAZIONALE.   Relazione  tecnica  a   cura  di    F. Zavagno e G. Larroux. LIPU e Provincia di Varese, 2003.
  • IDEAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN MODELLO DI GESTIONE INTEGRATA DELLE ACQUE DEI BACINI LAGO DI VARESE, LAGO DI COMABBIO E PALUDE BRABBIA”: INDAGINE VEGETAZIONALE. Relazione tecnica a cura di F, Zavagno; Allegato 5 del II stato di avanzamento; LIPU, Provincia di Varese e Cariplo, dicembre 2006.

A cura di B. Raimondi